La caratterizzazione delle proprietà di base di un materiale deve essere eseguita su un campione sufficientemente rappresentativo (... ovviamente!).
Per un lotto di legno o di prodotti derivati dal legno, la naturale variabilità impone che il campionamento non si limiti a pochi pezzi. Viceversa molte norme tecniche indicano la numerosità dei provini da sottoporre a prova in numeri limitati, tra 3 e 10 provini; spesso tale numerosità limitata risponde a criteri di semplicità, di rapidità oppure - ho sentito anche questo! - di buon senso, cioè in altre parole di economicità.
Per effettuare le prove di laboratorio, considerando l'elevata variabilità del legno - normalmente rappresentata da un coefficiente di variazione percentuale compreso tra 10 e 20% - adottiamo quando possibile campioni di circa 36 provini.
Nuove attrezzature disponibili presso il Laboratorio Qualità del Legno in CNR-IVALSA
La dotazione del Laboratorio di Qualità del Legno si è recentemente arricchita di:
- apparecchio per la misura dei TVOC (composti organici volatili totali) basato su sensore PID a foto-ionizzazione con risoluzione ad 1 ppb (parti per miliardo)
- apparecchio per la misura della formaldeide con risoluzione ad 1 ppb (parti per miliardo) e fondo-scala 2000 ppb
- apparecchio per la misura delle polveri sottili, con 6 classi dimensionali da PM1 a PM10
Pensiamo di voler applicare queste tecnologie sia in laboratorio su provini di legno di dimensioni piccole, sia in ambienti indoor con elementi di legno (scontando in quest'ultimo caso il contributo di materiali e componenti aggiuntivi, quali sigillanti, adesivi, vernici, ecc.).